Mettere l’eutirox in valigia (e non solo)

Due anni di Eutirox e di Blog.
Mettere l’eutirox in valigia (e non solo)

Mettere l’eutirox in valigia (e non solo)

E fargli gli auguri. Sono due anni che ti fa compagnia. Andata metà tiroide, arrivato lui. Ricordare tutto ma proprio tutto di quel 19 settembre 2023 iniziato in realtà il 18 settembre, quando ho passato un giorno intero a digiuno perché “forse, se ce la facciamo, ti operiamo oggi”.

Il mega librone che mi ero portata, Villette, mi aveva fatta identificare come lettrice appassionata dal frate passato in stanza, che aveva ammesso però, di non conoscere l’autrice del libro (Charlotte Bronte). La scomodità di leggerlo e le maledizioni che mi sono lanciata per non aver pensato a qualcosa di più leggero.

La foto scattata dalla finestra sul parcheggio dell’ospedale Gemelli di Roma, di notte. Quest’ospedale che ha visto il nascere e il crescere della mia convivenza con la Fshd, ma che non avevo mai osservato da una stanza da letto, di sera, nella prospettiva di un’altra esperienza, quella di un nodulo maligno alla tiroide, da rimuovere.

Penso sempre che basta una malattia, basta un problema, ma la vita è sempre di più della mia piccola percezione delle cose.

La sveglia alle cinque di mattina e il correttore messo in viso prima della operazione. Che non vai truccata in sala operatoria?

L’operazione l’ho fatta da sveglia, perché con la mia patologia meglio sempre scegliere l’anestesia locale. Ancora oggi ammiro il sangue freddo del chirurgo che mi ha operata completamente da vigile (anche se imballata e legata tipo pacco con la scritta fragile) e la mia completa incoscienza verso ciò che mi aspettava. Che sarà mai? In fondo non si sente dolore.

Mi sbagliavo. Il dolore non c’è, ma la sensazione del taglio si avverte tutta. E quando il taglio è alla gola, è spaventosa. Mi sono svegliata per settimane, dopo, in preda agli attacchi di panico.

Ovviamente avevo sottovalutato anche quello, il post operazione. La stanchezza e la spossatezza che ho provato per un mese e più, successivamente, mi hanno fatto capire che, ancora una volta, avevo sottovalutato ciò a cui stavo andando incontro.

Dopo due anni, ho ancora l’eutirox, da ricordare. Sua maestà, da prendere a mezz’ora dalla colazione. Fa il lavoro della metà tiroide mancante e lo ringrazio, anche se vorrei liberarmene.

Da ricordare di mettere sempre in valigia, quando si parte.

Mettere l’eutirox in valigia (e non solo)

Da poco si è aggiunto anche Il ferro, che ho iniziato a prendere in farmaco. Per aiutare la mia ferritina, che è proprio bassa. Dopo mesi di integratori, ora tocca al farmaco, da prendere rigorosamente a pranzo e non a colazione, per non contrastare con sua maestà Eutirox.

In valigia metto anche due anni di Blog. Non so nemmeno dire quanta gioia questo piccolo spazio che cresce mi da. L’ho aperto con l’intento di parlare di libri, di vita, di gatti. Argomenti che potrebbero sembrare lontani fra loro, ma per me sono me stessa, costituiscono quella che sono oggi.

Cos’altro?

Vestiti per vestirsi a cipolla, che fine settembre a Vienna, in questi tempi di clima incerto, chissà come sarà.

E una lettura, ovviamente. Stavolta ho optato per l’e-reader, per non ripetere l’esperienza fatta con Villette, in fatto di peso. Per un libro corposo serve calma e comodità.

Total
0
Shares
Comments 2
  1. La tua forza quotidiana che traspare nella capacità di descrivere le “(dis)avventure” di una vita, ma sempre con quella saggia leggerezza sorprendentemente capace di far arrivare proprio tutto tutto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev
Servono le scarpe adatte per settembre
Servono le scarpe adatte

Servono le scarpe adatte per settembre

Rimedi alla vita che scorre veloce

Next
Diario di una Brocca: Parlare con la stanchezza cronica
Diario di una Brocca: Parlare con la stanchezza cronica

Diario di una Brocca: Parlare con la stanchezza cronica

Parlare con la stanchezza cronica: La Brocca pensa ai sintomi della stanchezza

You May Also Like